Orazio Ferrara - Il saio e la spada. Ordini cavallereschi e ospitalieri medievali - Capone
Editore 2013;
pagine 128, € 10,00;
Capone Editore - via Prov.le
Lecce-Cavallino Km 1,250 - Lecce
info@caponeditore.it
Il
Libro: Ci fu un tempo durante il quale il saio e la spada
dei monaci-guerrieri rappresentarono l’estrema difesa della Cristianità nelle
contrade della Terrasanta e in quelle ai confini dell’Europa. Formidabili e
temibili combattenti in nome della Croce.
Dei Templari, dei Giovanniti, dei
Teutonici tutti ormai ne conoscono a grandi linee le vicende, ma vi erano anche
altri cavalieri che non furono da meno nel coraggio e nel sacrificio. Di
quest’ultimi tratta il libro nel tentativo, non celato, di trarli dall’oblio.
Si spazia dai cavalieri dal bianco mantello
dell’Ordine di Santa Caterina, posti a sempiterna scorta delle piste
sinaitiche, ai monaci-guerrieri dell’Ordine del Fuoco Sacro o di Sant’Antonio
Abate, la cui veste nera è caricata da una croce tatuata di colore azzurro sul
lato sinistro; alla storia millenaria di una commanderia di quest’ultimi in una
comunità dell’Italia meridionale; al Tau combattente degli uomini d’arme della
Confrérie de Monseigneur Saint Antoine de Barbefosse.
Dall’Ordine dei Monaci Bianchi e delle
loro fondazioni ospitaliere nel nome di una delle “sette Madonne napolitane”,
la Materdomini, ai cavalieri di San Giacomo della Spada, che si battono e
muoiono alla grande per la salvezza dell’anima loro e a maggior gloria del loro
Celeste Patrono. Dalla fascinosa Nobile Compagnia del Nodo d’Amore, i cui
cavalieri possono riannodare il nodo soltanto visitando, da umili pellegrini,
il Santo Sepolcro, ai cavalieri dell’Ordine degli Argonauti di San Nicola con
insegna una navicella nel mare in burrasca, a significare la fortitudo della
loro fede di milites cristiani in mezzo al mare tempestoso dei destini umani.
Il libro tratta anche diffusamente delle
misteriche origini dei Cavalieri del Tempio e soprattutto del loro fondatore,
Ugone dei Pagano, di cui si rivendica puntigliosamente e orgogliosamente la
nazionalità italiana. Ampio capitolo poi sulla marineria al tempo dei Templari,
di cui quella di Puglia, con i suoi strategici porti d’imbarco verso la
Terrasanta e con le sue consuetudini e ordinamenti marittimi anteriori a quelli
delle Tavole amalfitane, ne rappresenta la punta di diamante per tutto il tempo
medievale.
Nessun commento:
Posta un commento