Intervista a cura di Carlo Traggia di Baio (Speciale Interviste-Affari Italiani), Milano, 7 luglio 2022
"L'Ordine del Drago del Conte Dracula, la Casa Imperiale Cantacuzino di Bisanzio e il Prete Ortodosso Transilvano..."
Padre Claudiu Ioan Cocan è una figura fisicamente imponente e carismatica, una persona semplice, molto cordiale e gentile. È sposato e ha un figlio, è sacerdote ortodosso romeno e parroco di Cuggiono e di una decina di altri comuni della zona. Noi lo intervistiamo nel suo ruolo di Sevast (ovvero di eccellenza, conte e ambasciatore) della storica Casa Imperiale Cantacuzino (di Morea, Bisanzio, Valacchia, Moldavia e Transilvania), Priore dell'Ordine del Drago, Cappellano della Unione Bizantina e di Aristocrazia Europea.
Marco Matucci Cerinic, Claudiu Cocan e Luchia Chelcea |
Buongiorno, al di là del mitico personaggio romanzesco e cinematografico del conte Dracula, cosa ci può dire dell'Ordine del Drago?
L’Ordine è stato costituito dall’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo nel 1387, nel contesto delle ultime crociate contro l’Impero Ottomano e per raggruppare una cerchia di fedelissimi guerrieri cristiani attorno a Se. L’Ordine era rivolto a chiunque volesse impugnare la spada contro i turchi (di seguito anche contro gli eretici) senza distinzione di classe sociale; quindi, chiunque fosse coraggioso abbastanza poteva diventare un cavaliere. Nel tempo ha mantenuto lo scopo iniziale soltanto che i mezzi sono cambiati: non si lotta più contro un nemico esterno ma per migliorare se stessi, non più con la spada e la lancia ma con la cultura, la carità, la conoscenza, lo spirito di Cristo ed i Suoi insegnamenti.
Lei rappresenta la dinastia dei principi Cantacuzino che discendono dall'imperatore Giovanni di Costantinopoli, che cosa significa?
Per me è un grande onore avere la possibilità di rappresentare, in Italia, una dinastia bizantina che ha dato principi anche nella mia patria nativa. In questo sono aiutato da un gruppo ben strutturato di persone qualificate (voglio citare ad esempio i due vice delegati, la mia compaesana ortodossa la baronessa Lucia Chelcea di Baile Herculane e l'insigne nobile professore Marco Matucci Cerinic di Brac) e insieme cerchiamo di far conoscere all’Occidente la bellezza e la cultura sia di Costantinopoli che della Romania.
La comunità romena in Italia è molto numerosa e bene integrata e rappresenta circa la metà dei fedeli ortodossi del quale lei è sacerdote...
È vero. La comunità rumena, che trae le sue radici dalla Romania e dalla Repubblica della Moldavia, è la più grande minoranza etnica in Italia, dopo la comunità magrebina. Sia qui che in patria, circa l’80 % di questa è ortodossa. La chiesa, la parrocchia, non sono più solo luoghi di culto e santificazione ma anche di aggregazione della comunità che si riunisce in una casa lontana da casa. Qui si insegnano e si mantengono le tradizioni che fanno la bellezza di ogni popolo, aggiungendole a quelle del popolo italiano che fa da padrone di casa. Spesso siamo tentati di parlare della storia della teologia e un po’ meno della teologia della storia. Dopo la caduta del Muro di Berlino l’Europa Occidentale è stata letteralmente invasa da masse di cristiani ortodossi provenienti dall’Est. Dobbiamo vedere più in grande e chiederci quale fosse lo scopo di questa immigrazione? Cosa porta per l’Italia, nella fattispecie, aldilà del discorso economico o sociale? Se riuscissimo a vedere la storia con gli occhi di Dio capiremo molto di più….
Lei è cappellano di Aristocrazia Europea, cosa significa essere nobile o cavaliere nell'Europa del 2022?
È una domanda che mi viene posta spesso: che senso ha la nobiltà nel XXI-mo secolo, soprattutto in uno stato repubblicano. Allora, se pensando a nobili ci vengono in mente castelli, eserciti privati, privilegi e ricchezze immense sappiate che tutte queste sono cose del passato. Essere nobile oggi è, più che un privilegio, un dovere verso i nostri antenati, la nostra storia, la cultura, insomma verso tutti quelli che, in qualche modo, hanno contribuito a farci diventare quello che siamo, nonché un diritto: il diritto alla propria identità. Gli aristocratici di oggi, che si tratti di famiglie antichissime oppure di nobili di data recente, sono fedeli al vero senso dell’aristocrazia che deriva da due parole greche άριστος (aristos) il migliore e κράτος (cratos) comando, quindi il comando, la guida, del migliore, ecco perché essere nobile oggi significa essere in continua lotta con te stesso per diventare, oggi, migliore di ieri e domani migliori di oggi con lo scopo di mettersi a servizio degli altri. Cristo stesso è il primo e il più grande dei nobili, fonte di ogni nobiltà, proprio perché ha dato Se stesso e la Sua vita per il prossimo.
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