La presentazione Oggi all'Ambrosiana di Milano
Storia dell'Ordine di Malta I mille anni per i malati
L a
storia dell'Ordine di Malta ha mille anni e ha segnato quella dell'Occidente
cristiano. L'ha riassunta in un libro Marcello Maria Marrocco Trischitta,
cavaliere dell'ordine e già giornalista al «Corriere della Sera» scomparso, a
58 anni, più di un decennio fa. Il figlio Massimiliano ha sistemato le carte
del padre e le ha date ora alle stampe in La croce ottagona. Mille anni di
storia dell'Ordine di Malta (Mattioli 1885, pp. 254, 19), che sarà presentato
oggi, alle 18.30 alla Biblioteca Ambrosiana di Milano (con Guglielmo Guidobono
Cavalchini, Massimo De Leonardis, monsignor Marco Navoni e Paolo Granzotto).
Altri libri ci sono sull'Ordine, come quello storico di Giacomo Bosio, ma del
tutto non divulgativi.I cavalieri di Malta nacquero come cavalieri ospitalieri
di San Giovanni in Gerusalemme nel 1048, prima dei Templari, per offrire riparo
e cure ai pellegrini in visita ai luoghi sacri. Parteciparono ai conflitti tra
crociati e musulmani sino al 1291 quando i latini perdettero la Terra Santa. Si
rifugiarono a Cipro e poi a Rodi (qui è rimasta la storica via con gli alberghi
delle Lingue dell'Ordine), da dove, per secoli, contrastarono in mare la
penetrazione islamica. L'ordine ha sempre goduto della protezione del Papa e
dell'appoggio dei priorati europei, complessi abbaziali dove cavalieri e
confratelli potevano ritirarsi e da dove ottenevano sostegni per le loro
missioni. Persa Rodi, nel 1527 Carlo V concesse all'Ordine l'isola di Malta,
che il Gran Maestro La Vallette difese nello storico assedio del 1565 dando il
nome alla nuova capitale. Per l'Ordine lavorarono alcuni grandi artisti che
ambivano ad ottenerne l'onoreficenza: vi si rifugiò nel 1607 Caravaggio, e qui
dipinse il ritratto del maestro Alof de Wignacourt e la celebre Decollazione
del Battista, unico quadro da lui firmato ospitato nella sacrestia della
co-cattedrale. Molti lavorarono per l'ordine presso i priorati, come quello di
Roma per il quale, nel 1764, Giovan Battista Piranesi realizzò la chiesa di
Santa Maria del Priorato, unica sua opera. Praticamente sciolto da Napoleone
quando sbarcò a Malta per raggiungere l'Egitto, l'ordine sopravvisse e
successivamente fissò come sua sede il priorato di Roma, sull'Aventino, che è
territorio autonomo.L'Ordine, tenendo fede alle sue origini, è ancora oggi
impegnato in tutto il mondo in azioni di sostegno sanitario, gestendo ospedali,
offrendo soccorsi (come è stato anche nel caso del terremoto dell'Aquila) anche
nelle aree più disagiate del pianeta e organizzando pellegrinaggi per
infermi.
Panza
Pierluigi(23 aprile 2013) - Corriere della Sera
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