Associazione Culturale Aristocrazia Europea

martedì 12 febbraio 2013

L'Ordine di Malta con il Papa.

 
Roma, 09/02/2013 - L’incontro questa mattina in San Pietro con Papa Benedetto XVI, al termine della Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, è stato il momento culminante della settimana di celebrazioni per il nono centenario della Bolla di Papa Pasquale II Pie Postulatio Voluntatis (15 febbraio 1113), che ha riconosciuto ufficialmente il Sovrano Ordine di Malta. All’evento hanno partecipato oltre 4.000 membri e volontari dell’Ordine provenienti da ogni parte del mondo, guidati dal Gran Maestro Fra’ Matthew Festing. Presenti il ministro degli Esteri del governo italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, i rappresentanti dei capi di Stato del Principato di Monaco, del Marocco e della Giordania. Presente anche il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi Michel Barnier, oltre a numerose autorità civili, circa 170 tra ambasciatori e rappresentanti diplomatici e una delegazione dell’Ordine di San Giovanni. “Questa importante ricorrenza – ha sottolineato il Santo Padre – riveste uno speciale significato nel contesto dell’Anno della Fede, durante il quale la Chiesa è chiamata a rinnovare la gioia e l’impegno di credere in Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. Al riguardo, anche voi siete chiamati ad accogliere questo tempo di grazia per approfondire la conoscenza del Signore e per far risplendere la verità e la bellezza della fede, con la testimonianza della vostra vita e del vostro servizio, nell’oggi del nostro tempo”. “Per fede, nel corso dei secoli – ha continuato il Papa – i membri del vostro Ordine si sono prodigati, prima nell’assistenza degli infermi in Gerusalemme e poi nel soccorso dei pellegrini in Terrasanta esposti a gravi pericoli, scrivendo luminose pagine di carità cristiana e di tutela della cristianità. Nel XIX secolo l’Ordine si aprì a nuovi e più ampi spazi di attività in campo assistenziale e a servizio de gli ammalati e dei poveri, ma senza mai rinunciare agli ideali originari, specialmente quello dell’intensa vita spirituale dei singoli membri … Non dovete dimenticare mai le vostre radici, quando il beato Gerardo e i suoi compagni si consacrarono con i voti al servizio dei poveri, e il privilegio Pie postulatio voluntatis sancì la loro vocazione”. “Il vostro Ordine – ha ricordato Benedetto XVI – rispetto ad altre realtà impegnate in ambito internazionale nell’assistenza ai malati, nella solidarietà e nella promozione umana, si distingue per l’ispirazione cristiana che costantemente deve orientare l’impegno sociale dei suoi membri … La vostra preziosa e benefica opera, articolata in vari ambiti e svolta in diverse parti del mondo, concentrata in particolare nel servizio al malato con strutture ospedaliere e sanitarie, non è semplice filantropia, ma espressione efficace e testimonianza viva dell’amore evangelico”. “Cari amici – ha sottolineato il Pontefice – continuate ad operare nella società e nel mondo lungo le strade maestre indicate dal Vangelo: la fede e la carità, per ravvivare la speranza … Tali ideali sono bene espressi nel vostro motto: «Tuitio fidei et Obsequium pauperum». Queste parole ben sintetizzano il carisma del vostro Ordine che, come soggetto di diritto internazionale, non ambisce ad esercitare poteri ed influenze di carattere mondano, ma desidera svolgere in piena libertà la propria missione per il bene integrale dell’uomo, spirito e corpo, guardando sia ai singoli che alla comunità, soprattutto a coloro che più hanno bisogno di speranza e di amore”. Successivamente, rivolgendosi ai membri dell’Ordine, Fra’ Matthew Festing ha rimarcato la missione passata, presente e futura del Sovrano Ordine di Malta: “Abbiamo ricoperto un ruolo importante in innumerevoli eventi storici, spesso drammatici. L’Ordine di Malta è spesso stato costretto ad abbandonare ciò che aveva costruito e ricominciare da capo. Ha affrontato vicissitudini che hanno minacciato la sua stessa esistenza. Ma a distanza di quasi un millennio siamo ancora qui. La missione è sempre la stessa: continuare a sostenere la lotta contro la povertà, la malattia e la sofferenza in ogni continente. È una missione necessaria oggi quanto novecento anni fa per alleviare le fragilità fisiche e spirituali, per promuovere pace e giustizia e per aiutare il nostro prossimo nel bisogno”. Qui di seguito il discorso integrale pronunciato da Benedetto XVI:
 
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130209_ordine-malta_it.html

Nessun commento:

Posta un commento