La Marchesa Alessandra d’Epiro Dusmet de Beaulieu dei Principi Reali d'Epiro, Dama di Gran Croce dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio e dell'Ordine Capitolare della Concordia, è artista e scrittrice di fama internazionale, donna di cultura, molto impegnata anche nel sociale.
Per Cristo e per il Re
II Cavaliere delle Crociate lascia tutto in nome della Croce, compiendo la propria missione del Regno del Re dei Re con l'uomo partecipe della divinità di colui che assume l'umanità, non perché egli lo vuole ma perché Dio lo vuole, Deus lo vult. Dice Juan de Calahorra: "Se Dio è come i! fuoco, che io ne sia bruciato; se è come acqua, che io anneghi in essa; se è terra, che io scavi in essa la mia vita..." E Miguel de Cervantes: "// mondo è campo dato da Dio per compiere gesta magnifiche per una grande causa ...e il Crociato è eroe, pazzo, poeta e cavaliere". Il Cavaliere delle Crociate scopre una antica, universale, preziosa preghiera armonia di cuore e di mente, fonte di pace e di conoscenza: ìl Rosario, da rosaio Corona di Rose che trionfa sulla Corona di Spine e converge su Cristo, Mantra e Ajapamantra in India, Mala nell'invocazione a Buddha Amida, Kombològion o Komboskòinon dei cristiani d'oriente, Subha o Tashbì del Dhikr dell'Islam. Papa Pio V nella bolla Consueverunt (17,9,1569) definisce "il Rosario" un "modo di orazione" che contempla la Venerazione di Maria e la "Salutazione angelica per centocinquanta volte secondo il numero dei salmi di Davide" interponendo ogni dieci Ave il Pater ed i Misteri "che illustrano tutta la vita dello stesso Signore nostro Gesù Cristo". La Lega Santa Cristiana (1571) unisce Spagna, Cavalieri di Malta, Genova, Savoia, Venezia, Stato della Chiesa ed in Vaticano Papa Pio V prega ... "T'invoco o Signore ...ascolta la mia voce" (Salmo 129) ... "Fa che ...io conosca la strada che devo percorrere" (Salmo 142). All'alba il Pontefice legge (dall'Ultimo Vangelo del Primo Capitolo di San Giovanni) "Vi fu un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni" ed annuncia: "II Supremo Comandante della flotta della Lega Santa sarà Don Juan d'Austria ... questa è la volontà di Dio, Deus lo vult". Juan d'Austria, soltanto all'Escorial accanto a suo padre l'Imperatore Carlo V, personalità emblematica di vizi e di virtù, di peccato e di fede, conclusi appena i giochi da bambino tra Mori e Cristiani preludio di Granada e di Lepanto, vive all'Università di Alcalà de Henares il rinnovamento teologico della Biblia Poliglota e si dedica ad esercizi spirituali ad Abrojo de Valladolid con Juan de Calahorra che predice: "Se volete essere qualcosa, andate dove non siete niente, se volete avere qualcosa, andate dove non avete niente ...vi prometto la vittoria in nome di Dio". A Napoli nella Chiesa di Santa Chiara i francescani accolgono Juan cantando il Te Deum; il Cardinal Granvella dona al Generalissimo il triplice bastone ornato di pietre preziose e la Bandiera della Lega Santa; sul damasco blu la grande immagine di Cristo Redentore, lo Stemma Papale, tre barre rosse in campo d'argento, il leone della Repubblica di San Marco e l'usbergo della Casa d'Austria: "Ricevete questi emblemi della fede ...possano essi darvi gloriosa vittoria ..." - "Amen" risponde Juan. I Cavalieri di Malta di Jean de la Valette che sventolano la bandiera vittoriosa sulle torri delle Fortezze di Sant'Angelo, Sant'Elmo e San Michele sono nel cuore di Juan quando una stella cadente illumina di auspici la notte di Lepanto, frantumandosi in tre meteore. All'alba del sette ottobre i! condottiero del cielo e del mondo, di Dio e degli uomini, pensa: "Se Dio guarda giù dall'alto dei cieli, vede fronteggiarsi nel mare la Croce e la Mezzaluna di prore, fiocchi e bandiere". Le braccia della Croce della flotta cristiana contemplano quattro vessilli sovranazionali di colori diversi: in avanguardia Don Juan de Carduna, bandiera blu; a destra Ammiraglio Doria, bandiera verde; a sinistra Agostino Barbarigo, bandiera gialla; al centro il Generalissimo con la nave dell'Ammiraglio Colonna a tribordo e quella dell'Ammiraglio Venier a orza; in retroguardia il Marchese di Santa Cruz, bandiera bianca. Juan, il Toson d'Oro sopra l'armatura di acciaio nero con fibbie d'argento e sotto la Reliquia della Vera Croce, regala molti Rosari, ordina di issare la Bandiera della Lega Santa ed esorta: "Siamo qui per vincere o morire... combattete nel nome di Dio ed in morte o nella vittoria conquisterete l'immortalità". II sole allo zenit rende brillanti le armature di ottantamila cristiani inginocchiati dinanzi al Crocifisso dell'albero di trinchetto di ogni nave della flotta e qualcuno esclama: "Madre di Dio! ...Il vento sta cambiando ... spinge le vele in avanti” E qualcuno ricorda: "II Signore suole soffiare nel cuore come un'aura gentile" (Vecchio Testamento)... Juan, l'ultimo crociato alza la spada: "Per Cristo e per il Re!” Quando si compie il kismet del Libro della Vita e l'ampio, verde drappo della Sacra Bandiera del Profeta cade accanto ad un tabarro di broccato d'oro, Papa Pio V in Vaticano apre la finestra e ascoltando la voce del silenzio si rivolge alla Madre di Dio: "Salus infìrmorum .. Refugìum peccatorum ...Consolatrix afflictorum ... Auxilium cristianorum ...". La luce dei fulmini dì un violento temporale, araldo di Dio, scrive nel cielo e nel mare intrisi di sangue "Fratellanza tra vincitori e vinti dinanzi all'onnipotenza divina". L'ultima crociata di Lepanto è per Miguel de Cervantes, testimone combattente, "L'avvenimento ... che mai videro i secoli passati ... né mai vedranno i futuri” e per Papa Urbano VII di significato solo gradualmente e parzialmente accessibile ai limiti della mente umana. Papa Pio V attribuisce l’esito della battaglia di Lepanto alla particolare assistenza della Madonna del Rosario a cui dedica e consacra il giorno sette ottobre istituendo nella Chiesa la celebrazione della Festa del Rosario. Papa Giovanni Paolo II, indicendo l'Anno del Rosario nella sua Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae (16,10,2002) aggiunge i Misteri della Luce ai Misteri del Gaudio, del Dolore e della Gioia ed affida: " A Maria, Regina del Santo Rosario", sorgente di grazia e di grazie "Il bene prezioso della pace" (Oss. Rom. 5,5,2004). Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu © COPYRIGHT 2006 All rights reserved - Proprietà letteraria ed artistica riservata Alessandra d'Epiro Dusmet de Beaulieu no part of this web site pictures, images, articles, books,may be reproduced or transmitted in any form or by any means electronical or mechanical including photocopying, recording, or by any information storage and retrieval system without permission in writing from the author;every effort has been made to trace copyright holders and any rights will be aknowledged if notice is given to the author. (1) Louis de Wohl, pagg. 251,252,253, 32 Riferimenti bibliografici: Louis de Wohl .The last crusader- L'ultima crociata. il ragazzo che vinse a Impanio, BUR RCS Libri Milano 2003. Enrique Garcia Hernan, La accion diplomatica de Francisco de Borja al servicio del Pontificado, 1571-1572, Valencia 2000 Hugo Rahner, Ignace de Loyola. Correspondance avec les femmes de son temps, 2 voll, Paris
SONO ONORATO DI AVERTI TRA I MIEI AMICI
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