Associazione Culturale Aristocrazia Europea

giovedì 7 luglio 2022

L'Ordine del Drago, la Casa Imperiale Cantacuzino e il Prete Transilvano...

Intervista a cura di Carlo Traggia di Baio (Speciale Interviste-Affari Italiani), Milano, 7 luglio 2022

"L'Ordine del Drago del Conte Dracula, la Casa Imperiale Cantacuzino di Bisanzio e il Prete Ortodosso Transilvano..."

Padre Claudiu Ioan Cocan è una figura fisicamente imponente e carismatica, una persona semplice, molto cordiale e gentile. È sposato e ha un figlio, è sacerdote ortodosso romeno e parroco di Cuggiono e di una decina di altri comuni della zona. Noi lo intervistiamo nel suo ruolo di Sevast (ovvero di eccellenza, conte e ambasciatore) della storica Casa Imperiale Cantacuzino (di Morea, Bisanzio, Valacchia, Moldavia e Transilvania), Priore dell'Ordine del Drago, Cappellano della Unione Bizantina e di Aristocrazia Europea.

Marco Matucci Cerinic, Claudiu Cocan e Luchia Chelcea

Buongiorno, al di là del mitico personaggio romanzesco e cinematografico del conte Dracula, cosa ci può dire dell'Ordine del Drago?

L’Ordine è stato costituito dall’Imperatore Sigismondo di Lussemburgo nel 1387, nel contesto delle ultime crociate contro l’Impero Ottomano e per raggruppare una cerchia di fedelissimi guerrieri cristiani attorno a Se. L’Ordine era rivolto a chiunque volesse impugnare la spada contro i turchi (di seguito anche contro gli eretici) senza distinzione di classe sociale; quindi, chiunque fosse coraggioso abbastanza poteva diventare un cavaliere. Nel tempo ha mantenuto lo scopo iniziale soltanto che i mezzi sono cambiati: non si lotta più contro un nemico esterno ma per migliorare se stessi, non più con la spada e la lancia ma con la cultura, la carità, la conoscenza, lo spirito di Cristo ed i Suoi insegnamenti. 

Lei rappresenta la dinastia dei principi Cantacuzino che discendono dall'imperatore Giovanni di Costantinopoli, che cosa significa?

Per me è un grande onore avere la possibilità di rappresentare, in Italia, una dinastia bizantina che ha dato principi anche nella mia patria nativa. In questo sono aiutato da un gruppo ben strutturato di persone qualificate (voglio citare ad esempio i due vice delegati, la mia compaesana ortodossa la baronessa Lucia Chelcea di Baile Herculane e l'insigne nobile professore Marco Matucci Cerinic di Brac) e insieme cerchiamo di far conoscere all’Occidente la bellezza e la cultura sia di Costantinopoli che della Romania.

La comunità romena in Italia è molto numerosa e bene integrata e rappresenta circa la metà dei fedeli ortodossi del quale lei è sacerdote...

È vero. La comunità rumena, che trae le sue radici dalla Romania e dalla Repubblica della Moldavia, è la più grande minoranza etnica in Italia, dopo la comunità magrebina. Sia qui che in patria, circa l’80 % di questa è ortodossa. La chiesa, la parrocchia, non sono più solo luoghi di culto e santificazione ma anche di aggregazione della comunità che si riunisce in una casa lontana da casa. Qui si insegnano e si mantengono le tradizioni che fanno la bellezza di ogni popolo, aggiungendole a quelle del popolo italiano che fa da padrone di casa. Spesso siamo tentati di parlare della storia della teologia e un po’ meno della teologia della storia. Dopo la caduta del Muro di Berlino l’Europa Occidentale è stata letteralmente invasa da masse di cristiani ortodossi provenienti dall’Est. Dobbiamo vedere più in grande e chiederci quale fosse lo scopo di questa immigrazione? Cosa porta per l’Italia, nella fattispecie, aldilà del discorso economico o sociale? Se riuscissimo a vedere la storia con gli occhi di Dio capiremo molto di più….

Lei è cappellano di Aristocrazia Europea, cosa significa essere nobile o cavaliere nell'Europa del 2022?

È una domanda che mi viene posta spesso: che senso ha la nobiltà nel XXI-mo secolo, soprattutto in uno stato repubblicano. Allora, se pensando a nobili ci vengono in mente castelli, eserciti privati, privilegi e ricchezze immense sappiate che tutte queste sono cose del passato. Essere nobile oggi è, più che un privilegio, un dovere verso i nostri antenati, la nostra storia, la cultura, insomma verso tutti quelli che, in qualche modo, hanno contribuito a farci diventare quello che siamo, nonché un diritto: il diritto alla propria identità. Gli aristocratici di oggi, che si tratti di famiglie antichissime oppure di nobili di data recente, sono fedeli al vero senso dell’aristocrazia che deriva da due parole greche άριστος (aristos) il migliore e κράτος (cratos) comando, quindi il comando, la guida, del migliore, ecco perché essere nobile oggi significa essere in continua lotta con te stesso per diventare, oggi, migliore di ieri e domani migliori di oggi con lo scopo di mettersi a servizio degli altri. Cristo stesso è il primo e il più grande dei nobili, fonte di ogni nobiltà, proprio perché ha dato Se stesso e la Sua vita per il prossimo.

sabato 25 giugno 2022

Lali Panchulidze, il fascino euroasiatico della Georgia...


Lali Panchulidze, il fascino euroasiatico della Georgia...

Intervista a cura di Carlo Traggia di Baio (Speciale Interviste-Affari Italiani), Milano, 25 giugno 2022

Intervistiamo Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, cittadina georgiana e fedele cristiana ortodossa residente in Italia, attivissima PR, sia in iniziative culturali che in eventi mondani legati alla moda e all’arte, donna estremamente affascinante, nobile bella intelligente, tanto seguita e stimata, da creare spesso invidie, gelosi e anche campagne diffamatorie nei suoi confronti. Ma lei, serena e determinata, prima di questa breve intervista ci pone come condizione essenziale di non parlare di queste vicende miserabili, citandoci Dante: “Fama di loro il mondo esser non lassa, misericordia e giustiziali sdegna, non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Come non darle ragione…



Buongiorno, ho tanto sentito parlare delle sue diversificate attività professionali, culturali e sociali…

Lavoro nelle pubbliche relazioni, nella organizzazione di eventi, nella promozione di marchi e prodotti, iniziative e progetti. La pandemia e, ancor di più le risposte a questa, come restrizioni e chiusure esagerati, hanno creato gravissimi danni economici, sociali e psicologici.  Ora bisogna forzatamente ripartire, prendendo atto dei cambiamenti avvenuti e delle adeguate risposte. Comunque, la cultura, l’arte e la moda, rimangono fondamentali per qualunque ripresa, sono pura energia vitale, positiva e propulsiva. Oggi pomeriggio, ad esempio, sarò ospite dell’amico conte Alberto Uva, nella sua splendida villa Marzorati Sormani a Missaglia, dove ci sarà la IV edizione del Premio internazionale Arte e Cultura…

Lei è contessa e ha un sacco di titoli e cariche, ce li può riassumere?

No grazie... Dei titoli ereditati dai miei antenati non ho alcun merito e vanto, di quelli guadagnati si può discutere. Comunque, in sintesi, io porto avanti le tradizioni della mia famiglia e della mia patria che coincidono con la storia della millenaria dinastia sovrana cristiana dei Bagrationi e della nostra Santa Chiesa Ortodossa Apostolica di Georgia. Con la Unione Bizantina tuteliamo le specifiche tradizioni delle monarchie, della nobiltà e degli ordini cavallereschi di tradizione orientale e ortodossa. Infine, con Aristocrazia Europea, diamo acqua alle radici vive degli alberi della nostra terra, rappresentate dalle dimore storiche e dalle opere d’arte, dalle figure esemplari dei grandi condottieri e statisti, dalla cultura identitaria e dell’impegno sociale nei confronti dei più deboli e bisognosi.

Lei sottolinea spesso la sua appartenenza alla Chiesa Ortodossa…

La Ortodossia fa parte del mio essere, della mia anima più profonda. I fedeli cristiani ortodossi (copti e orientali) in Italia sono oramai oltre due milioni, la seconda comunità religiosa dopo quella cattolica. Io faccio parte attivamente della Unione Ortodossa che rappresenta tutte le diverse comunità nazionali e linguistiche, nessuna esclusa. Noi portiamo avanti il dialogo ecumenico, l’unità dei cristiani, la difesa dei fratelli perseguitati nel mondo, il sostegno ai valori fondanti della nostra civiltà che si basa sulla legge naturale, sulla famiglia tradizionale e sulla giustizia sociale. Non le nascondo che sono tanti anche i cattolici italiani che ci guardano con interesse e simpatia e iniziano a frequentare le nostre chiese...

Moda estate 2022, cosa consiglia alle donne?

Il mio consiglio è che ogni donna sia sé stessa, la vera eleganza è un mix semplicità e personalità. Sicuramente sono tornati di moda i costumi interi, magari abbelliti con ricami e bigiotteria, magari anche con gioielli veri come quelli di alta moda proposti dalla principessa stilista Laura Spreti.  Gli accessori sono sempre fondamentali, occhiali da sole con lenti grandi, cappelli larghi in paglia o bianchi, come copricostume anche dei bei foulard che abbiamo già in casa, e, personalmente, io oso scarpe con i tacchi anche in spiaggia. Per il benessere psicofisico, serve una giusta esposizione solare, creme di alta qualità per la salute della pelle (come quelle meravigliose della Xerion svizzera), nuotare e mangiare tanta frutta e verdura.

 

Ezra, moderno principe e patriota, fra Leopardi, pantere e gattopardi…

 


Ezra, moderno principe e patriota, fra Leopardi, pantere e gattopardi…

Intervista ad Ezra Foscari (a cura di Carlo Traggia di Baio, Affari Italiani - giugno 2022)

Intervistiamo Ezra Annibale Teo Paterniano Giustiniano Heraclio Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi… Non si tratta di una intervista di gruppo ma di una sola persona con sei nomi e sei cognomi anagrafici, sintesi di secoli di alleanze matrimoniali fra antiche dinastie che, documenti inequivocabili alla mano, hanno dato alla nostra civiltà europea: imperatori romani e papi, dogi veneziani e podestà, cardinali e condottieri militari, poeti come Giacomo Leopardi e scrittori come Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Ezra Foscari è persona assolutamente normale, semplice e affabile, è sposato, ha due figlie femmine, lavora, con spirito patriottico, nella Polizia di Stato (esattamente nella Polfer di Milano), gioca a pallone con gli amici ed è appassionato collezionista di soldatini di piombo, storici e fantasy. Ma la stessa persona è anche Patrizio Veneto, Barone, Conte, Marchese, Principe, legittimo Capo di Nome e d’Armi della Casa Giustinianea Heracliana del Romano Impero d’Oriente, così ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa Ortodossa, dalla Chiesa Cattolica Greco Melkita, dalla Chiesa Orientale Siriaca e dalla competente Unione della Nobiltà Bizantina.

Allora Principe, cosa ci racconta in merito alla sua storia e al suo ruolo…

Le attività della Casa Imperiale (coordinate dalla Fondazione Archivio Storico Tomassini Paternò Leopardi, associazione culturale, non a scopo di lucro, legalmente costituita e ufficialmente riconosciuta dalla Repubblica Italiana, dalla Unione Europea e dalla Regione Lombardia) sono soprattutto culturali, a tutela del patrimonio storico identitario di famiglia e, più in generale dell’Impero Romano, e benefiche a sostegno di diverse iniziative sociali che ci vengono segnalate dai nostri amici. Le principali iniziative sono portate avanti dagli Ordini Dinastici, da quello Nobiliare della Corona Heracliana di Costantinopoli e da quello Militare della Guardia d’Onore di Santa Sophia. Io cerco solo di fare il mio dovere, cercando di portare avanti degnamente il patrimonio storico e simbolico dei sei cognomi che porto e rappresento.

Quando ho preso informazioni su di lei con qualche mio altro contatto nobile, ho percepito qualche perplessità nei suoi confronti…

Posso capire, tanti nomi e cognomi possono creare confusione… Ma a fronte di tanti principi fasulli e piccoli nobili veri, quanto supponenti e invidiosi… Posso solo dire: Io sono io e loro non sono… come la famosa battuta del grande Alberto Sordi nel mitico film Il Marchese del Grillo. Io non ho nessun vanto particolare, tantomeno privilegi o pretese, ma mio padre era il conte dogale e patrizio veneto Marco Foscari Widmann Rezzonico e mia mamma la principessa Evy Delia Tomassini Paternò Leopardi, ho antenati e parenti sia nell’Ordine di Malta che in quello Costantiniano di San Giorgio, e gli arciduchi Asburgo d’Austria e Ungheria sono, da secoli, di casa nel nostro castello di famiglia in Carinzia. Io porto avanti, con semplicità, al meglio delle mie possibilità, ma con orgoglio e determinazione, queste tradizioni. I riconoscimenti storici e ufficiali ci sono e sono inequivocabili, come lei ha potuto personalmente verificare, ma non devo dare spiegazioni a nessuno. Noi rispettiamo tutti ma pretendiamo altrettanto rispetto nei nostri confronti.

Quali sono i vostri prossimi progetti e iniziative?

Stiamo organizzando al meglio la nostra presenza su tutto il territorio nazionale, creando delegazioni regionali e, nel futuro prossimo, sarà sempre più forte ed evidente il nostro legame spirituale e la nostra collaborazione fattiva con l’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia, presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Metropolita Polycarpos, Esarca del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. Nella mia cerimonia di intronizzazione (ovvero di accettazione ufficiale della eredità imperiale bizantina del mio zio predecessore, il principe don Hugo Josè), sono stato battezzato ortodosso, ed oggi riconosco in Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, la guida spirituale mia, della mia famiglia, dei miei ordini e istituzioni. Parallelamente accresceremo la nostra presenza nei Volontari Nazionali della Santa Croce, associazione cristiana ecumenica di assistenza sociale, protezione civile e primo soccorso.

Vuole aggiungere qualcosa alla nostra breve intervista?

Certamente, grazie, vorrei ringraziare tutti i miei parenti, amici, confratelli, associati, sostenitori, collaboratori e benemeriti, in particolare: mio cugino il principe Piero Remo Maria Caputo, la Guardia d’Onore di Santa Sophia, il professor Franco Cardini, il generale Marco Bertolini, il generale Stefano Murace, il senatore Ignazio La Russa, il conte avvocato Cesare Vernarecci di Fossombrone, l’arconte Nino Iuculano, il marchese Costantino Lebano di Lustra e, naturalmente, l’insostituibile “barone nero”.

sabato 19 giugno 2021

La verità sui Bagrationi in Georgia e in Italia...


I Bagrationi sono la dinasta sovrana, principesca e regale, più antica di tutta la cristianità che ha governato la Georgia e il Caucaso per oltre 1500 anni. La famiglia è molto numerosa e litigiosa, divisa in diversi rami, con almeno tre pretendenti al virtuale trono di Georgia. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza perché le notizie che si hanno sui Bagrationi in Italia sono molto confuse e assolutamente di parte, mentre in Georgia e per noi georgiani residenti in Europa è tutto assolutamente chiaro.

Il vecchio Nugzar non è nemmeno un vero Bagrationi, porta si quel cognome ma perché ha imbrogliato le carte: in realtà è figlio della vedova dell'ultimo principe Gruzinsky e del di lei amante, per questo si è sempre rifiutato di sottoporsi all'esame del DNA. Se lui non è un Bagrationi, ancor meno lo può essere sua figlia Anna.
Il più giovane David, più spagnolo che georgiano, è certamente un vero Bagrationi ma è solo una Altezza Serenissima (e non Reale) perché i principi Bagrationi Mukhraneli non sono mai stati re di Georgia. Ad auto proclamarsi erede al trono fu infatti, nel 1942, suo nonno, con il determinante e strumentale sostegno politico di Hitler e Mussolini, in funzione anti sovietica.
David Mukhraneli, peraltro, si era sposato con Anna sedicente Gruzinsky, nella speranza di riunire i vari rami dei Bagrationi, ma il loro tragicomico matrimonio è durato poco, e il divorzio e le successive liti mediatiche hanno gravemente compromesso la loro immagine e, sopratutto, il ritorno di una monarchia tradizionale, che, fino ad allora, era fortemente sostenuto dalla Chiesa Ortodossa e dalla maggioranza assoluta del popolo georgiano.
Unico vero principe Bagrationi di sangue reale è SAR Irakli Imereli, discendente diretto degli ultimi sovrani georgiani sul trono del regno di Imerezia. È solo lui, giovane ingegnere e imprenditore agricolo, che ha studiato prima in convento e poi come ufficiale alla scuola militare, ad avere tutte le carte in regola e il consenso della maggioranza dei nobili e dei monarchici georgiani.
In Italia questa è la situazione: i Gruzinsky sono rappresentati da tale sconosciuto Fabio Gandolfi (sedicente massone) che vende titoli fasulli, i Mukhraneli invece da un semplice carabiniere, Angelo Musa, noto solo per fare collezionismo e miserabile commercio di medagliette e attestati.
Invece, la delegazione della Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia è formata da oltre duecento autorevoli persone, governata da un gruppo di autentiche nobildonne georgiane, ed organizza, in stretta collaborazione con la Chiesa Ortodossa, numerose iniziative culturali e sociali.
In Italia risiedono due veri Bagrationi, gli unici cattolici, entrambi con cittadinanza italiana: SAS la Principessa Ketevan Bagrationi Mukhrani Orsini d'Aragona (stimatissima Ambasciatrice della Georgia in Vaticano) e SAR il giovanissimo Principe Nick Bagrationi Betaneli Bagration (discendente dal mitico generale zarista russo Pyotr Bagration, quindi dalla dinastia dei Re dell'antico regno georgiano di Cartalia).
Quello che è certo che i Bagrationi dovrebbero unirsi per il bene della nostra patria e del nostro popolo, e ascoltare i buoni consigli del nostro Santo Patriarca Ortodosso Ilia II che è la sola, vera e carismatica autorità della Georgia.

Firmato - Conte Ing. Raindi Nikoloz dei Principi Vardanidzev Tavadashvili (cristiano ortodosso, fiero georgiano con cittadinanza italiana, residente a Parigi)

sabato 2 gennaio 2021

"Nobili e Cavalieri" intervista a Roberto Jonghi Lavarini

Intervistiamo Roberto Jonghi Lavarini, uno dei massimi esperti, in Italia, di diritto nobiliare, ordini cavallereschi ed araldica, anche se è certamente più conosciuto per la sua chiara militanza politica, e proprio dal mix di queste due passioni deriva il suo oramai storico soprannome di "barone nero"

(Intervista a cura di Carlo Traggia di Baio sulla rivista A tutto Mondo)

48 anni, Laurea in Scienze Politiche alla Università Statale di Milano (con Tesi in Sociologia della Comunicazione dal titolo "Araldica e Comunicazione"), diversi Master e corsi di formazione post universitaria (sociologia, comunicazione, giornalismo), lavora come consulente nel settore edile ed immobiliare per alcune società di famiglia, si è occupato anche di investigazioni e sicurezza, è stato per oltre 15 anni pubblico amministratore del Comune di Milano (come consigliere e presidente di zona). 

E' barone (esattamente nobile decurione di Ornavasso, patrizio ossolano, uradel von Naters, walser freiherr von Urnavas), fiero delle sue origini tedesco vallesi, tanto da far parte del gruppo folkloristico, cavaliere di una ventina di ordini cavallereschi cristiani (fra questi quelli dei Santi Maurizio e Lazzaro, dell’Aquila Romana, di San Giorgio del Sacro Romano Impero, della Santa Croce di Georgia, della Corona Heracliana, e del Drago del "conte Dracula", ovvero del principe Vlad Tepes di Valacchia, eroe delle guerre contro i turchi ottomani), membro corrispondente di diversi sodalizi culturali (come la Società Genealogica Italiana di Marco Lupis Macedonio Palermo di Santa Margherita, il Centro Studi Araldici di Raffaele Coppola, l'Accademia di Studi sugli Ordini Cavallereschi del Prof. Fernando Crociani Baglioni, e la Società Araldica Svizzera), fidato consigliere di una decina di principi appartenenti a famiglie già sovrane (come i Bagrationi, i Cantacuzino e i Leopardi). 

Il nonno paterno, Edmondo, Capitano di Cavalleria, è stato Luogotenente dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme del nord Italia per oltre vent'anni; quello materno (Giuseppe Ganassini di Camerati e Lumiago) cerimoniere dell'Ordine di Malta nel Principato di Monaco per un decennio, ed entrambi erano fedeli sostenitori di Sua Maestà Umberto II, ultimo Re d'Italia. Per questo, Roberto, fin da bambino, ha frequentato ambienti cavallereschi, nobiliari ed ecclesiastici ma anche patriottici, militari e monarchici (è stato anche ultimo segretario del Fronte Monarchico Giovanile di Milano, nella storica sede UMI di Via Donizetti). Cresciuto nel "fronte della tradizione", anche per parentele, politica e frequentazioni internazionali, ha creato, negli anni, una formidabile rete di contatti e sinergie.

Nel 2015, insieme ad un piccolo gruppo di amici, con la benedizione del principe nero romano don Sforza Ruspoli di Cerveteri, è stato tra i promotori della associazione Aristocrazia Europea, che, oggi, guidata dall'amico conte Pierluigi Romeo di Colloredo Mels (archeologo, egittologo, storico, scrittore e docente universitario) conta oltre 700 associati ed è fucina e volano di diversi interessanti progetti fra i quali: il Tribunale Arbitrale Nobiliare, l'Accademia di Studi ed il Master Unipegaso, il giornale L’Aristocrazia, l'itinerario Castelli d’Europa, il Premio Internazionale Aristoi ed i Volontari Nazionali della Santa Croce (nuovo gruppo, patriottico e cristiano, di assistenza sociale, primo soccorso e protezione civile).

Ci può dire quanti sono i nobili in Italia?

In Italia vi sono circa settemila famiglie titolate, ufficialmente riconosciute dal Regno d’Italia ed il loro patrimonio genealogico, onorifico e araldico, è tutelato, non dalla repubblica italiana, che non riconosce i titoli nobiliari, ma da due seri enti privati facenti funzione di burocratico archivio e aggiornamento, ovvero il Corpo della Nobiltà Italiana ed il Collegio Araldico di Roma, il solo che edita lo storico e originale Libro d’Oro della Nobiltà Italiana. Ma a queste famiglie se ne devono aggiungere almeno duemila che non si sono volutamente fatte registrare dai Savoia, o perché rimaste fedeli alle precedenti dinastie e diverse forme aristocratiche degli stati preunitari (agli Asburgo e al SRI, alla Serenissima Repubblica di Venezia, al Ducato di Parma e Piacenza, al Gran Ducato di Toscana, allo Stato della Chiesa ed al Papa Re, ai Borbone ed al Regno delle Due Sicilie) o, semplicemente, per non pagare le relative tasse statali per ottenere un riconoscimento, considerato superfluo. A queste vanno sicuramente aggiunte oltre 300 famiglie appartenenti alla nobiltà di origine bizantina o a minoranze etniche autoreferenziali (greco albanesi, franco occitane, germaniche e slave), e ad un crescente numero (circa 500, segnalate da una ricerca universitaria del 2017) di famiglie nobili di origine straniera presenti in Italia, provenienti da tutto il mondo, soprattutto dall’Europa dell’est. Oltre, direi al di fuori, di questi nobili circa diecimila cognomi DOC, catalogati e conosciuti, vi è una vasta e caotica zona grigia, di discendenti collaterali che usano cognomi, titoli e predicati in maniera impropria se non abusiva, di impostori che usano per omonimia i titoli di famiglie estinte, e di sedicenti nuovi nobili, spesso in buona fede, che hanno ricevuto, ereditato o comprato titoli concessi da autorità assai discutibili da un punto di vista storico giuridico, quando non da veri e propri truffatori senza scrupoli.


E gli Ordini Cavallereschi?

Ogni stato ha il suo sistema premiale, il suo cerimoniale ed i suoi ordini cavallereschi, anche la nostra repubblica. Oltre ai suoi, lo stato italiano riconosce gli ordini degli altri stati nazionali (qualunque sia la loro forma istituzionale), fra questi, quindi, anche quelli del Vaticano, come i due certamente più conosciuti come quelli intitolati a San Gregorio Magno ed al Santo Sepolcro di Gerusalemme. Certamente il più importante e prestigioso rimane ancora il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (SMOM) che, però, dall’allontanamento forzato dell’ultimo legittimo Principe Sovrano Gran Maestro, Sua Altezza Eminentissima Fra Mattew Festing, e del Cardinale Patrono, Sua Eminenza Raymond Leo Burke, ha accelerato la sua decadenza, continuando a perdere identità e autonomia, diventando come una qualsiasi ONG, al servizio delle finanze vaticane e delle discutibili missioni umanitarie di questo Papa, apertamente accusato di eresia da una buona parte della Chiesa Cattolica, rimasta invece fedele alla Tradizione. Altro sodalizio importante e prestigioso, riconosciuto sia dallo stato che dalla chiesa, è l'Ordine Costantiniano cattolico, diviso nelle diverse obbedienze dei tre legittimi rami della Real Casa Borbone di Parma, di Napoli e di Spagna. Fra gli ordini di prima categoria, insieme a quello di Malta e Costantiniano, vi sono quelli della Real Casa Savoia, in particolare l’antico e, una volta, prestigiosissimo, Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (OSSML), con a capo SAR il Principe Vittorio Emanuele IV. Gli Ordini Dinastici di Casa Savoia sono bene organizzati e presenti in Italia e fra le comunità italiane all'estero, e fanno tante opere buone, ma tutti sono preoccupati per il futuro e sperano che SAR il Principe Emanuele Filiberto decida di occuparsene in maniera stabile ed esclusiva, lasciando definitivamente da parte la passione per danze e TV, pizza e spaghetti in USA. Oltre ai principali ordini sopracitati, ve ne sono diversi altri assolutamente storici, anche se minori e meno conosciuti, di collazione dinastica (ovvero di proprietà privata familiare) di diverse dinastie già sovrane (troppe per elencarle in questa sede, ma seri elenchi da consultare sono quelli dell’ICOC di Pierfelice Degli Uberti e del comitato scientifico della Unione Bizantina del Prof. Peter Frankopan), poi vi sono ordini e confraternite storiche legate a tradizioni locali, e ordini dipendenti dai diversi patriarcati autocefali nazionali che compongono la Chiesa Ortodossa canonica. Oltre alle sopra elencate realtà, vi sono decine di sedicenti ordini, confraternite e associazioni di stampo cavalleresco, soprattutto di ispirazione templare e gerosolomitana. Una galassia di sigle, gruppi e scissioni, in continua evoluzione, persino difficile da catalogare in maniera stabile. Ad essere onesti, alcuni di questi sodalizi (come i neo Templari del PTHM) sono più seri e motivati, spesso anche più colti e religiosi di tanti rappresentanti di ordini famosi e riconosciuti, ma la maggioranza è invece composta da "ignoranti in buona fede", e tanti, purtroppo sono, anche in questo caso, i truffatori pronti a vendere sogni e finti cavalierati a poveri sprovveduti.

E la vostra associazione Aristocrazia Europea come si inserisce in questo contesto e come si differenzia dalle altre diverse e numerose realtà presenti?

Nelle precedenti risposte ho illustrato la realtà statistica ed organizzativa della nobiltà e della cavalleria. Ora posso entrare nel merito, perché a me interessano i contenuti non i contenitori. Aristocrazia Europea nasce per tenere alta la bandiera della Tradizione, ovvero i concetti filosofici greco romani germanici di aristocrazia e patriziato, i valori della cavalleria cristiana e della nobiltà tradizionale (di onore, coraggio e fedeltà), il senso metapolitico positivo della gerarchia, della monarchia e dell’impero. Aristocrazia Europea, si occupa certamente di storia, genealogia, ordini cavallereschi, diritto nobiliare, dimore storiche e araldica, ma quello che ci differenzia è il nostro spirito autenticamente cavalleresco e aristocratico, consapevole e contemporaneo. Noi rispettiamo tutte le altre realtà, più antiche e prestigiose della nostra, ma siamo una cosa assai diversa da uno statico museo o da una dorata sala da thè. Non ci interessano inutili e spesso ridicole vane glorie estetiche e nominali, noi guardiamo alla sostanza delle cose, alla coerenza e formazione culturale e spirituale, alla creazione di una nuova classe dirigente italiana ed europea. Noi difendiamo la nostra identità e la nostra patria (terra dei nostri padri), sosteniamo attivamente la difesa della civiltà cristiana europea, la libertà e sicurezza fisica dei nostri fratelli cristiani perseguitati nel mondo. Senza questi valori e senza queste azioni conseguenti le conseguenti, le medaglie ed i mantelli valgono quanto tappi e stracci. Purtroppo ai vertici degli ordini principali vedo una crescente incoerenza e decadenza, e la metà dei titolati italiani è indegna dei propri antenati ed in una monarchia seria sarebbe espulsa dal corpo della nobiltà. Noi siamo il futuro che viene da lontano.

Ultime battutte: progetti per il futuro?

Posso solo annunciare che, grazie a Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas di Cefalonia (principe imprenditore, illuminato di buona luce, docente di bioetica alla università pontificia) sarà rieditata, in forma innovativa e aggiornata, la bibbia di tutti gli araldisti italiani, ovvero la mitica Enciclopedia Vittorio Spreti: sarà un lavoro colossale, serio, scientifico e rigoroso, una sorta di censimento della aristocrazia italiana, che servirà anche a fare giustizia, ordine e pulizia. Altre novità saranno la completa riorganizzazione della storica Unione della Nobiltà Bizantina (sotto la protezione spirituale del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli) ed il rilancio innovativo del solo sodalizio cavalleresco di tradizione femminile esistente in Occidente, ovvero l'Ordine di Santa Elena Imperatrice, antica istituzione cristiana ecumenica, che ha, sotto la sua protezione e dipendenza anche un ordine religioso di suore cattoliche missionarie, che gestisce una scuola per bambini di famiglie bisognose a Roma ed una mensa dei poveri a Napoli. Io sono un semplice "freiherr" (libero signore), un soldato della tradizione, e continuerò a combattere tutte battaglie culturali e sociali che riterrò giuste.